News /Parte da Ustica la sperimentazione di reti anti-meduse

Partirà da Ustica il 29 luglio, alla presenza dell’assessore regionale all’Ambiente e Territorio, Maria Rita Sgarlata, la sperimentazione delle prime reti di protezione anti-meduse, che verranno poste in diverse aree marine siciliane, particolarmente colpite dal problema, grazie al progetto europeo Med-Jellyrisk.

Sempre più presenti nel Mediterraneo e con nuove specie che stanno proliferando nel bacino, le meduse hanno un impatto crescente su turismo e pesca, ma anche sul sistema sanitario nazionale. “Lunghe fra i 50 e 100 metri, le reti che andremo a installare in alcune località in Italia, Spagna, Malta e Tunisia, sono rimovibili e non hanno un impatto sulla fauna marina”, spiega il docente di biologia all’Università del Salento e coordinatore del progetto Med-Jellyrisk, Stefano Piraino. Ogni estate nel Mediterraneo sono due milioni i bagnanti colpiti dalle meduse, almeno 150mila quelli che si rivolgono a un ospedale.

“Negli ultimi tre anni, nel Salento, oltre 1.700 persone sono andate al pronto soccorso”, afferma il coordinatore di Med-Jellyrisk. “Per il Servizio sanitario nazionale ciascun codice bianco, cioè la categoria di pronto soccorso di minore entità, costa 226 euro, quindi l’impatto potenziale è di milioni di euro di spesa”, spiega Piraino, che sottolinea l’importanza di un coordinamento fra i vari Paesi del Mediterraneo e lo studio di strumenti di prevenzione e monitoraggio, associando poi le osservazioni alle variabili ambientali e meteo.

“Anche quest’anno le meduse sono numerose lungo le coste di Ustica – racconta Giuseppe Di Carlo, direttore dell’Amp “Isola di Ustica” – e la specie più urticante nel Mediterraneo, la Pelagia noctiluca, è presente attualmente con esemplari fra i 10 e i 15 centimetri di diametro, rappresentando un pericolo per bagnanti e turisti”.

A Ustica la rete antimeduse verrà posizionata presso l’accesso a mare di Punta Cavazzi, luogo frequentato soprattutto da famiglie e bambini, dunque un luogo ideale per proteggere i bagnanti dalle meduse. Durante l’estate – aggiunge Di Carlo – approfitteremo del materiale informativo prodotto dal progetto Med-Jellyrisk per fare prevenzione e informazione sui trattamenti da utilizzare in caso di ustioni da meduse, ma allo stesso tempo per fare capire che anch’esse sono parte importante della catena alimentare dei nostri mari”.

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